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Gli alberghi diurni sono strutture nate tra il 1910 e il 1920 in Europa con lo scopo di offrire ai viaggiatori e agli stessi abitanti un luogo dove potarsi lavare e godere di vari servizi legati alla cura della persona, a pagamento. (Bisogna ricordare che negli anni '20 l'acqua corrente non arrivava ancora in tutte le case). Il primo albergo diurno in Italia è stato aperto da Cleopatro Cobianchi nel 1911 a Bologna; a seguire quello di Milano, in piazza Duomo 19/a nel 1924. In Italia se ne contano in totale 15. Si può pensare all'albergo diurno come una moderna metropolitana, costruita sotto terra e piena di negozi: dai barbieri e parrucchieri fino al deposito bagagli, rivendita di biglietti del treno e della Scala, sale di lettura e dattilografia. Con la seconda Guerra mondiale la struttura subisce danni a causa dei bombardamenti (come la Galleria Vittorio Emanuele al di sopra) e a seguire razzie di ogni genere: le vasche e le docce dei ceti più abbienti erano in marmo policromo e i rubinetti in ottone. Tra gli anni '50 e '60 la struttura riapre come Circolo culturale letterario e alcuni artigiani continuano ad operare all'interno, come la prima agenzia di viaggio di Milano. L'albergo, col tempo, si avvia lentamente al suo declino, anche perché la funziona primaria per cui era stato costruito viene sempre meno: bagni e docce non vengono più utilizzati sia a causa dei danni, ma anche per l'arrivo dell'acqua nelle case. L'ultimo barbiere chiude nel 1999. Oggi, l'albergo diurno Cobianchi riapre come Circolo culturale, in ricordo dei vecchi tempi, e come mostra sui Templari. Sono ancora visibili i banconi originali del '24, il pavimento e le vetrate in stile liberty e la cassaforte originaria. ( Sì, l'albergo diurno aveva al suo interno anche un banco di cambio!).
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Gli alberghi diurni sono strutture nate tra il 1910 e il 1920 in Europa con lo scopo di offrire ai viaggiatori e agli stessi abitanti un luogo dove potarsi lavare e godere di vari servizi legati alla cura della persona, a pagamento. (Bisogna ricordare che negli anni '20 l'acqua corrente non arrivava ancora in tutte le case). Il primo albergo diurno in Italia è stato aperto da Cleopatro Cobianchi nel 1911 a Bologna; a seguire quello di Milano, in piazza Duomo 19/a nel 1924. In Italia se ne contano in totale 15. Si può pensare all'albergo diurno come una moderna metropolitana, costruita sotto terra e piena di negozi: dai barbieri e parrucchieri fino al deposito bagagli, rivendita di biglietti del treno e della Scala, sale di lettura e dattilografia. Con la seconda Guerra mondiale la struttura subisce danni a causa dei bombardamenti (come la Galleria Vittorio Emanuele al di sopra) e a seguire razzie di ogni genere: le vasche e le docce dei ceti più abbienti erano in marmo policromo e i rubinetti in ottone. Tra gli anni '50 e '60 la struttura riapre come Circolo culturale letterario e alcuni artigiani continuano ad operare all'interno, come la prima agenzia di viaggio di Milano. L'albergo, col tempo, si avvia lentamente al suo declino, anche perché la funziona primaria per cui era stato costruito viene sempre meno: bagni e docce non vengono più utilizzati sia a causa dei danni, ma anche per l'arrivo dell'acqua nelle case. L'ultimo barbiere chiude nel 1999. Oggi, l'albergo diurno Cobianchi riapre come Circolo culturale, in ricordo dei vecchi tempi, e come mostra sui Templari. Sono ancora visibili i banconi originali del '24, il pavimento e le vetrate in stile liberty e la cassaforte originaria. ( Sì, l'albergo diurno aveva al suo interno anche un banco di cambio!).